Che il grande orologio costituito dal Sole e dalla Luna con i loro movimenti venisse utilizzato dalla specie umana per determinare i propri tempi (i mesi, le stagioni, gli anni…) non ha mai meravigliato nessuno. Infatti pare ovvio che la buona capacità di osservazione del Cielo, e le ottime doti logiche e matematiche che erano patrimonio genetico dell’Uomo, finissero per produrre la capacità di interpretare correttamente, per ragionamento e non per istinto, le indicazioni che da questi astri derivavano.
Insomma l’uomo non temeva la notte o l’inverno, perché conosceva i cicli del tempo e sapeva che sarebbero presto arrivati il nuovo giorno e la nuova primavera.
Gli scienziati moderni non hanno dubbi sul fatto che, oltre a indicare il tempo, i cicli del Sole e della Luna in realtà sono anche in grado di determinare alcuni fatti sulla Terra,
Per esempio il fatto che la semina di una pianta o l’imbottigliamento del vino dia esiti diversi a seconda della lunazione, per loro è accettabile non tanto perché la cosa sia evidente all’osservazione, ma perché hanno potuto trovare i modelli matematici che ne dimostrano la realtà logica.
Nessun modello matematico però ha potuto (finora!) dimostrare moltissime altre situazioni che appaiono misurate, se non determinate, dall’influenza di questi ed altri astri, e che vengono studiate quindi non dalla scienza, ma dall’astrologia.
Se continuiamo a considerare il Sistema solare come un meccanismo che debba essere osservato dalla Terra, che ponga cioè la razza umana come la destinataria di un insieme di saperi, ecco che possiamo provare a scoprire quali conoscenze possono esserci rivelate attraverso di esso.
Continuando la similitudine con l’orologio (è facile da seguire per gli uomini del nostro tempo), evidenziamo che esso è costituito da varie parti: lo Zodiaco, che ne è il quadrante, suddiviso in dodici segni, che ne sono le ore; poi i pianeti che sono le lancette (ben più di due). Questo lo schema essenziale di questo Oggetto Misterioso. Poi ne vedremo le possibilità di lettura.
Molti secoli fa, quando il sistema geocentrico era l’unico conosciuto, nessuno metteva in dubbio che la volta stellata avesse il compito di indicare agli uomini la giusta via, e che consentisse perciò la conoscenza del futuro. Non in tutte le civiltà c’era però un’idea fatalistica del futuro (il Fato ebbe comunque grande successo in Grecia ed a Roma). In altre, probabilmente anche fra i Sumeri, l’idea era piuttosto “possibilistica”: le stelle (le lancette) mi indicano che questo è il tempo migliore per occuparmi di queste questioni, in modo che io faccia ciò che è meglio, che è più giusto, per la mia vita.
Dunque più che rivelare, l’oroscopo dovrebbe suggerire, talvolta anche con forza, imprimendosi nella nostra vita, per farci procedere nello sviluppo della Civiltà.
Gli ebrei dimorarono a lungo in Mesopotamia, e ritroviamo così anche nella Bibbia alcuni passi illuminanti. Riportiamone alcuni:
“siano dei luminari nel firmamento del cielo per separare il giorno dalla notte, e siano come segni per distinguere le stagioni, i giorni e gli anni….(genesi 1,14)
“e quando tu alzerai gli occhi al cielo e vedrai lassù il sole, la luna, le stelle e tutti gli astri del firmamento, non ti lasciar sedurre al punto di prostrarti davanti a tali creature, per adorarle; poiché il Signore, Iddio tuo, ha dato quelle cose in sorte a tutti i popoli…(Deuteronomio 4,19)
“Annodi tu i legami delle Pleiadi, oppure i vincoli d’Orione tu disciogli? fai tu uscire la Corona a suo tempo, e guidi tu l’Orsa coi suoi figli? Hai tu forse insegnato le leggi al cielo, o determini tu la loro influenza sulla terra?… (Giobbe 38,31-38,33)
Da questi passi si comprende che per gli ebrei non c’era un credere in un potere degli astri (non sono dei), ma la consapevolezza che i loro movimenti fossero segnali che il Dio Creatore aveva posto in cielo, perché fossero utilizzati dagli uomini (e dunque “letti” da una posizione geocentrica).